Mi attraversa talvolta la mente una canzone che diceva che "il tempo passa e cura le ferite". Per quelle del corpo è normalmente vero (salvo i casi più gravi). Diverso, mi pare, il problema di quelle dell'anima. A volte mi sembra che il tempo agisca un po' come un gigantesco ferro da stiro, un rullo compressore rovente delle nostre emozioni più infelici, che spiana ogni dolorosa piega dalla nostra coscienza, per restituire nel tempo una certa lisciezza ai nostri pensieri tormentati. Solo che, come un ferro da stiro, ogni volta che passa consuma un poco la sostanza della nostra coscienza (trama ed ordito su cui sono annodati i fili dei nostri pensieri), la rende lisa a poco a poco, sottile al tatto al punto che più il tempo avanza più sembra bastare un nonnulla per creare uno strappo insanabile. Così piccoli eventi da nulla della nostra vita paiono a volte sproporzionatamente pericolosi per il nostro vacillante equilibrio: la punta del ferro da stiro si inceppa in una piega più profonda del previsto e pare sul punto di strappare tutto. Poi magari la coscienza non si strappa, il tessuto resiste e, se ti va' bene, l'indomani è tutto passato. Se ti va' bene...
29 settembre 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento