29 febbraio 2008

Anno bisesto, speriamo bene...

Un anno che ha il 29 febbraio è, per definizione, un anno bisestile. Questa data cade negli anni divisibili per quattro (ad esempio, 1992, 1996, 2004 o 2008), ma non in quelli divisibili per cento (1800, 1900), a meno che non siano divisibili per quattrocento (ovvero il 2000 è stato bisestile).

Dal 1996 è di rigore una cena con gli ex colleghi di R&C, che dovrebbe tenersi proprio stasera. Ne riparleremo.

Oggi è anche il giorno della restituzione della mia attuale auto a noleggio. Domani si va' a prendere la nuova. Forse dovrei essere più emozionato o impaziente. Invece no. Sto perdendo la capacità di emozionarmi o è solo che il tema non è dei più coinvolgenti? Eppure, non sono cose che capitano tutti i giorni.

Boh...

25 febbraio 2008

Domenica con visita alla Palude di Menzago

Ieri siamo andati a trovare l'amico U., abbiamo visitato la sua davvero stupenda nuova "zona notte", finalmente raccordata al resto della casa da una bellissima scala in legno, abbiamo mangiato e bevuto lautamente, i bimbo hanno giocato e fatto casino. Nel pomeriggio abbiamo anche fatto una passeggiata intorno alla c.d. "Palude" di Menzago, una vecchia cava di torba, ora piena d'acqua.



Una bella giornata, peccato la purtroppo non insolita scena "turca" di Giolo, che ha insultato tutto e tutti in una spiacevole quanto inutile crisi di nervi.

22 febbraio 2008

5

Stasera ho visto alla tele “Alta fedeltà”, un film tratto da un romanzo di Nick Hornby che non conoscevo, girato nel 2000 per la regia di Steven Frears (quello delle “Liaison dangereuses” e altri, mi pare). Protagonista un John Cusack in grande spolvero (dicono così, non è vero? Eppure non sono mai riuscito a capire cosa diavolo significhi...), diciamo in gran forma.
È la prima volta che lo vedo recitare nello stesso film con la sorella Joan, per la quale vado matto (geniale come segretaria sarcastica di Antonio Banderas in “Two much” del ‘95, il film che mise insieme il bell’Antonio con l’ex stupenda Melanie Griffith (peccato sia invecchiata così male...), film nel quale - per inciso - era comprimaria una Daryl Hannah davvero stupenda (anche se mai come nel video che girò credo nel 2002 per “Feel” di Robbie Williams, in cui appare un po’ meno giovane ma più bella che mai). E con questo, direi che con le divagazioni siamo a posto, anche se non prometto niente.
Nel film recitano anche Catherine Zeta-Jones, Tim Robbins e un ottimo Jack Black, allora ancora poco noto. Cast di tutto rispetto per una storia di amori finiti, o forse no. Conto di scriverne con un po’ più di cognizione di causa dopo essermi documentato meglio. Comunque il film mi è molto piaciuto e soprattutto mi ha fatto pensare.
Lungo tutto l’arco del film il protagonista continua a stilare classifiche delle 5 cose più importanti o più belle che gli vengono in mente su un certo argomento: soprattutto si tratta di brani musicali (la colonna sonora è pazzesca), ma anche di ex donne della vita che, un po’ come in “Broken flowers”, il protagonista cerca di ricontattare nel pieno di una bella crisi esistenziale, solo per scoprire che non sono come se le ricordava e che in fondo è meglio rimettersi con l’ultima nel tempo, che “almeno” lo ama (e poi la ama anche lui, è solo che ci mette un po’ a capirlo), e mettere finalmente la testa a posto.
Un’altra delle cose che fa più volte nel corso del film è registrare delle compilation di brani musicali, da offrire alle compagne, attuali o potenziali, che attraversano la sua vita.
I temi che mi hanno colpito e/o fatto pensare sono:
1. è possibile che esista una forma di comunicazione efficace tra un uomo e una donna? È possibile instaurare un rapporto equilibrato con la propria compagna/ il proprio compagno, che consenta di vivere insieme con un po’ di armonia?
2. è possibile stilare una classifica delle 5 cose più importanti della vita? I cinque momenti, le cinque compagne, i cinque dischi, i cinque libri e così via?
Comincio dal secondo punto, sul quale peraltro si è espresso anche Woody Allen in “Manhattan” (per chi se lo ricorda, enumerava le cose per cui vale la pena di vivere, tra le quali alcuni brani musicali - sia di classica che jazz -, New York e lo sguardo della giovane fidanzata, perduta).
Le classifiche sono sempre ingiuste, secondo me lo sono per definizione, perché dipendono troppo dalle condizioni “storiche”, dal contesto nel quale vengono stilate. Però mi interessano, anche perché mi aiutano a capirmi e a comprendere come cambio e sono cambiato nel corso del tempo, insieme alle mie classifiche. Sul PC ne ho 3, di compilation.
La prima è di musica “dance” e include 100 pezzi, tutti di roba che si balla, dalla Donna Summer di “Hot stuff/Bad girl” allo Zucchero di “Baila”, passando per gli ABBA, Barry White, gli Chic e gli Earth Wind & Fire, Grace Jones e Madonna, Patrick Hernandez e Rick Astley, i Righeira e gli Sugarhill Gang, Terence Trent D'Arby, The Trammps e i Village People, giusto per citare solo i primi 15, adatti a posizionarmi correttamente ai bordi dell’era moderna... È la compilation che uso più spesso quando devo lavorare tardi la sera, dopo che i bimbi sono andati a dormire, il che non è che mi capiti tanto di rado.
La seconda comprende quelli che una volta si chiamavano i “lenti” e qui i pezzi sono 120 (che volete, evidentemente mi piace struggermi), dall’Al Jarreau di “Your song” di nuovo fino allo Zucchero di “Diamante”, passando per i Bee Gees, Carole King, Cat Stevens, i Chicago, Celine Dion, i Culture Club, gli Eagles, De Andrè, De Gregori, Nannini, Fossati, James Taylor, KC & The Sunshine Band, Keith Carradine, Le Orme, Ligabue, Lucio Battisti, Lucio Dalla, Mia Martini, Mina, Nina Simone, i Nirvana, Paolo Conte, Riccardo Cocciante, Sade, i Supertramp, The Style Council feat. Tracey Thorn, Vasco, solo per citare i primi 30. La sento meno spesso, serve un umore piuttosto solare, che quello no, non è che capiti tanto spesso in questo periodo.
La terza è una compilation di “jazz”, che in realtà comprende anche parecchio “swing”, dalla Billie Holiday di “Blue moon” ai The Manhattan Transfer di “Four brothers”, passando per Diana Krall, Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Frank Sinatra, Louis Armstrong, Michael Bublé, Natalie Cole, Ray Charles, e mi fermo a 10. Mi piace perché è allegra. La sento spesso quando sono in ufficio, mi aiuta a concentrarmi, a dare un ritmo a quello che sto facendo e a ricordarmi quanto sono fortunato a poter fare quello che faccio, quasi sempre.
In queste compilation c’è tutto quello che c’è da sapere di me, c’è il mio passato, il mio presente, il mio futuro, quello che sono stato, che sono, che sarò. Per ogni brano c’è una storia, e forse un giorno me ne ricorderò abbastanza nitidamente e avrò tempo di raccontarla, chissà.
Ora è davvero tardi, sto ascoltando in cuffia col volume a palla “With you I’m born again”, Billy Preston (buonanima) e Syreeta (ex moglie di Stevie Wonder), davvero pazzeschi insieme, davvero troppo per me a quest'ora.
Meglio andare a dormire, il divano mi aspetta. Sogni d’oro, o magari anche no.
Ah, per quanto riguarda il primo punto, credo proprio che la risposta sia no.

To be continued.

20 febbraio 2008

Project Management

Sto partecipando come consulente ad un progetto logistico molto interessante. Non dimentico, comunque, di prestare attenzione a ciò che accade nelle sue varie fasi...

17 febbraio 2008

Compleanno della nonna

Oggi abbiamo festeggiato, con qualche giorno di anticipo, il compleanno numero 77 della nonna.



Poi abbiamo fatto un giro in piazza, dove c'erano tutte le bancarelle degli artigiani cioccolatieri e ci siamo comprati un sacco di prelibatezze...



W LA DOMENICA!

15 febbraio 2008

Venerdì mattina all'alba...

...un sole gigante ha accompagnato il mio solito viaggio da pendolare verso Milano. Era così grosso che sembrava innaturale. Ho anche provato a fare un paio di foto.



Preferisco questa, sfocata.



Potenza della natura.

14 febbraio 2008

Saluti da Mondovì

Oggi sono stato per lavoro a Mondovì. Il tempo era bellissimo e arrivando abbiamo fatto in tempo ad apprezzare le Alpi che le fanno da scenario, davvero ad un tiro di schioppo, o così sembra. La prossima volta speriamo di riuscire a fermarci un pochino, di modo da vedere anche qualcosa...

13 febbraio 2008

E' proprio la prima settimana di Quaresima...

...nel senso che non riesco nemmeno a trovare il tempo per andare a pranzo. Ci vuole pazienza.

A presto

PS un bel mavaffa a sanvalentino...

10 febbraio 2008

Tre giorni bianchi in Formazza

Giomo ha imparato (quasi) a prendere lo skilift da solo ed è andato fino in cima (col maestro).





Giolo ha raffinato le sue capacità di stare in equilibrio e adesso va' come un missile, anche lui partendo da in cima! Per giunta, se ne va' lanciato nel boschetto.





E anch'io, finalmente, ho potuto sciare come un re! Venerdì, addirittura, la pista era quasi vuota, battuta di fresco e decisamente meravigliosa: non mi sembra neppure vero!!!





07 febbraio 2008

Le riforme di Gnork (di Michele Serra)

Dal modello in vigore nei soviet fino alla nomina di un imperatore per diritto divino, ecco alcune delle proposte di riforma elettorale su cui i partiti italiani stanno dibattendo

Il dibattito sulla riforma elettorale è a buon punto. Dopo lunghe trattative, sono stati selezionati venticinque sistemi di voto, a ciascuno dei quali verrà abbinato un fantino. Su tutto il resto l'iter è ancora da stabilire. Ma vediamo, tra i sistemi in lizza, quali sono i più interessanti.

Alsaziano
È una soluzione di compromesso tra il sistema francese e quello tedesco. Come si ricorderà, Veltroni era favorevole al francese, D'Alema al tedesco. Dopo febbrili trattative tra i rispettivi staff, Veltroni, come segno di buona volontà, si era convertito al tedesco, ma nel frattempo D'Alema, per gli stessi motivi, era passato al francese. Si è dunque deciso, per superare l'impasse, di proporre un mix tra i due sistemi: presidenzialismo e doppio turno alla francese, ma con l'istituzione dei Länder e orologi a cucù in tutti i seggi elettorali. Il professor Sartori si è detto contrario.

Colbaccum
Sostenuto da Diliberto, si ispira allo spirito originario dei soviet: i candidati proposti dal partito vengono eletti per acclamazione, tra i lieti canti delle brigate operaie che si recano festanti alla fabbrica, e le risate di gioia delle mietitrici che si sono appena rese conto di avere centrato anche quest'anno l'obiettivo del piano quinquennale. Non piace al professor Sartori.

Yemenita
I maschi si recano a votare con un pugnale intarsiato infilato nella fusciacca, mentre le femmine, chiuse in casa, intonano nenie e allattano i bambini. Il sistema è stato proposto dall'ambasciatore dello Yemen, ma non ha molte possibilità di essere adottato perché non è apprezzato dal professor Sartori.

Spagnolo
Il sistema spagnolo è visto con favore da molti, ma secondo alcuni ha il difetto di prevedere preliminari troppo impegnativi: una lunga guerra civile con milioni di morti, fucilazioni di poeti, accorrere convulso di combattenti da mezzo mondo, bombardamento di Guernica e successiva stesura di quadri di grandi dimensioni, una lunga dittatura, infine un processo di riconciliazione nazionale. Come mettere d'accordo la galassia dei partiti italiani su una soluzione così complessa? Anche Sartori è contrario.


Sanremese
Cerca di accontentare tanto i partiti grandi, che concorrono nella sezione Big, quando quelli piccoli, che si presentano tra le Nuove Proposte. Il nuovo premier viene incoronato con il televoto dopo la mezzanotte del sabato al teatro Ariston. Svantaggi: dopo una settimana nessuno ricorda più il nome del vincitore e si rischia un pericoloso vuoto politico. Vantaggi: la vendita dei diritti televisivi permette di non gravare sul bilancio dello Stato. Perplessità del professor Sartori.

Salico
Il sistema salico, risalente a Carlo Magno, prevede l'incoronazione dell'Imperatore per volontà divina. È visto con molto favore da Berlusconi, che dopo defatiganti trattative con gli altri partiti si è detto costretto ad abbandonare il tavolo. "Abbiamo perfino proposto la rinuncia al manto di ermellino, ma non è servito a niente. Quando la volontà di trattare è zero, non resta che prenderne atto". Ha pesato anche il no di Sartori.

Gnorkico
È il sistema in voga sul pianeta di Gnork, scelto da Berlusconi in seconda istanza. Prevede la nomina di un Imperatore per diritto divino. Ai critici, tra i quali il professor Sartori, che lo considerano troppo simile al sistema salico, Berlusconi ha replicato che di fronte al rifiuto di trattare non solo non si sarebbe arreso, ma avrebbe rilanciato con una terza proposta.

Teocratico
Il sistema teocratico, terza opzione di Berlusconi, prevede la nomina di un Imperatore a vita. "Per prevenire la stucchevole obiezione che anche questa mia terza proposta è identica alle altre", spiega Berlusconi, "ho però fatto introdurre dai miei costituzionalisti la variante Amon-Ra: l'imperatore, questa volta, non è eletto per diritto divino per il semplice fatto che egli stesso incarna la divinità. Dunque si autonomina". Negativo il giudizio di Vanni Sartori.

Da l'Espresso, Satira Preventiva, dell'11 Gennaio 2008

06 febbraio 2008

Saluti da Firenze 2

Ieri seconda puntata a Firenze, per una presentazione. Anche questa volta avevo a disposizione più di un'ora per una passeggiata. Ecco un po' di foto.

Ospedale degli innocenti con cassonetti



Palazzo della Signoria con David e punta tagliata



Ponte Vecchio da sopra



Ponte Vecchio da lontano



Chiesa di Santa Maria Novella con piazza devastata dai lavori



Comprato fiasco di Chianti.
Decisamente meglio che stare tutto il giorno in ufficio: e poi speriamo che si sviluppi anche il lavoro.

04 febbraio 2008

Sulla pista di Arpy - di Giorgio Bocca

In quel silenzio, in quella neve, ti coglie il pensiero che così, dolcemente, si potrebbe morire nel dolce sonno del gelo che poco alla volta ti addormenta.

Parliamo di neve, di ricordi di gioventù, intimisti, personali, pochissimo adatti a una rubrica di giornale. Però sempre meglio di quel che passa la politica, sempre meglio delle telefonate di Berlusconi a un suo servo della televisione.

Parliamo di neve, della pista di fondo che sta in quel Shangri-La che è la conca di Arpy quando si fa sera e un crepuscolo rosso illumina la montagna dell'antico confine tra Italia e Francia. Parliamo di neve, e della pista che ti riporta a casa, parliamo della piccola valle familiare, protettiva, e delle cose che solo la neve ti rende pienamente amiche. Perché la neve ti crea attorno una solitudine viva: non vedi animali, ma le loro impronte, nel crepuscolo le pernici di piuma bianca ti passano sulla testa da un abete all'altro. Guardi e sai che nella neve non ci sono insidie, non vipere, non serpi, non pietre aguzze, non sterco di mucca, non incessante ronzio di mosche e di zanzare, non voci di villeggianti.

Si guarda e già in qualche modo senti il tepore della casa, i suoi fuochi, i suoi cari, e anche il tuo studio, il computer, il telefono, e tutto ciò che ti riporterà nel mondo, ma che ora sta silenzioso e fermo come sotto una campana di vetro. Guardi la piccola valle familiare, e, nella neve, i cammini tracciati degli animali, la pista che passa tra due alberi ed entra nel bosco, la radura in cui riappare, la vecchia casa abbandonata della miniera, e su, sopra la foresta, sopra la linea degli alberi, sopra le grandi pietraie ricoperte di neve, più su ancora, l'immane becco di ghiaccio del Paramont.

È il pensiero delle generazioni che nella piccola valle familiare, sotto la foresta, sotto il ghiacciaio e la vetta, sono passate in questo angolo fraterno di mondo, dove la neve cancella gl'inganni e la paura della morte, fuori dall'universo ignoto e omicida. Nella piccola valle familiare, quando c'era la neve e il ghiaccio vicino alle fontane e sul ruscello, scopri il mistero delle sfere di aria tiepida che stanno, non si sa come, in mezzo a quelle ghiacciate, e passando da una all'altra ti vien da sorridere come per un'amichevole sorpresa.

In quel silenzio, in quella neve, ti coglie il pensiero che così, dolcemente, si potrebbe morire, come l'uomo preistorico del Similaun, con la faretra, le frecce, i giacconi di felpa, le scarpe di cuoio, nel dolce sonno del gelo che poco alla volta ti addormenta.

Cosa c'è di più bello al mondo? Cosa c'è di più bello che risalire per la pista del bosco, di sapere a memoria dove s'impenna? E allora allunghi il passo, e la spinta dei bastoni, sperando che una nuova, misteriosa forza faccia il miracolo di farti andare senza fatica, come quando eri giovane, e anche questo è stupendo: mescolare il presente e la tua vecchiaia, e la memoria di quando eri giovane e forte, come un camoscio. E anche ingannarsi, perché quando eri giovane e forte come un camoscio, nelle gare di sci soffrivi le pene dell'inferno.

La pista di Arpy è incantatrice: non sai mai se sale o va in pianura, e ora la senti più faticosa, ora più accomodante, finché arrivi alla discesa e ti pare di essere Mosè che guarda la terra promessa. Il binario nella neve scende diritto per il prato, e tu voli, con il tuo povero corpo da vecchio che ha ritrovato il respiro. E sei solo fino alle case di Arpy, non vedi anima viva, e mentre scendi, vedi dall'altra parte della valle i pendii immacolati del monte Falita, e sei solo in questo azzurro. La pista ha un fascino irresistibile, ti spinge avanti, ti guida, guardi le rotaie bianche e ritrovi un'armonia nel passo. Ti manca l'elasticità che aggiungeva slancio a slancio, quando l'andare sembrava volare, ora tutto è più faticoso, ma questa fatica te la meriti; è la ricompensa della parte finale, dello spiazzo su cui ti fermerai per liberarti degli sci.

Giorgio Bocca, L'Espresso (11 gennaio 2008)



Quando penso alle piste di Formazza mi capita a volte di provare sensazioni simili a quelle descritte da Bocca, nel mio piccolo...

02 febbraio 2008

Messaggio di Giolo in persona

Oggi finalmente sono riuscito a registrare la compilation della mia musica preferita con il computer di papà. Ci ho messo, tra gli altri, Zucchero (il mio preferito), gli 883, Bennato, John Legend, i REM, Ligabue, Mina, Elvis, Nicolò Fabi e tanti altri. E' stato divertente, ma ancora di più lo sarà ascoltare la musica...