29 maggio 2013

Un mercoledì rilassante

In arrivo da Bologna, ritrovo i miei tesori per una serata tranquilla guardando un film.


26 maggio 2013

Weekend matrimoniale non dietetico

Per cominciare la giornata, niente di meglio di un pranzo leggero
Merenda e primi brindisi a casa della sposa
Ecco gli sposi, bellissimi, all'arrivo in chiesa
Messa pesantina, sacerdote un po' troppo polemico. Spiace per gli sposi.

Finalmente si arriva al ristorante, prestigiosissimo

A tavola, per fortuna, tanta gente simpatica
L'altra parte del tavolo
La sposa viene a farci visita
Dopo tanta pioggia, un meraviglioso arcobaleno!
Taglio della torta in piscina, che freddo!
Piscina pirotecnica
Balli di fine serata, sono quasi le 3.
Si deve ancora passare a casa della sposa per un ultimo saluto. Mi perplimo
Il giorno dopo mica potevamo stare a dieta! Tutti all'Oasi del Mamaor!
Per concludere in bellezza, una passeggiata a Valeggio sul Mincio, folla permettendo


24 maggio 2013

Porte chiuse su altrovi migliori

Mi sono reso conto che negli ultimi anni ho chiuso, non simbolicamente ma concretamente, due porte molto importanti verso altrove migliori, che tanta parte hanno avuto nella mia vita.


Tutto è cominciato con la chiusura della casa nella mia adorata Formazza, che rimonta ormai al lontano 2007, e di cui credo di non aver mai parlato (nemmeno a me stesso) fino ad oggi, per il dolore gigantesco (non esagero) che mi ha causato. 35 anni di vita: tanto è durata la mia permanenza in quei luoghi, tanta la parte di me che si è formata respirando quelle atmosfere, che ancora oggi mi mancano fino in fondo ai polmoni. Lasciare quei luoghi ha rappresentato per me un'amputazione, del cui arto tuttora il mio cervello elabora le sensazioni. Ed ha rappresentato una cesura definitiva, io credo, nei rapporti già gravemente compromessi con il mio assente padre, a torto o a ragione considerato responsabile di non avermi consentito di consolidare le mie radici con quella terra, per me così fertile. Tante le case che gli furono offerte nel corso degli anni, spesso a buon prezzo. Inutili ogni volta le mie speranze.


La seconda chiusura, più recente perché risale al Gennaio 2012, è stata quella della casa di Nonna Yvette a Cap Martin. Anche qui, fin dalla nascita avevo respirato quelle atmosfere, che ora porto i miei ragazzi a respirare ogni volta che posso, anche se dalla stanza di un'hotel. Poter vedere il golfo di Mentone sdraiati sul letto è la cosa che mi manca di più, soprattutto essendo consapevole del fatto che non potrò mai più rivedere quel panorama da quella posizione privilegiata. Anche lasciare quella casa ha rappresentato per me un'amputazione, del cui arto tuttora il mio cervello elabora le sensazioni.Di quel lutto accuso mia madre, che a torto o a ragione non ha saputo difendere con i suoi ricordi anche i miei e quelli dei miei figli. C'erano altre possibilità? Si, io credo ci fossero e non riesco a perdonare.

Entrambe questi luoghi sono stati per lunghi anni per me i miei altrove migliori. Ma mentre Formazza rappresentava la mia via di fuga a portata di mano dalla vita di tutti i giorni, in cui potermi rifugiare in ogni momento, per ritrovare me stesso lontano dalla follia, le difficoltà e a volte i dolori della vita di tutti i giorni, a Cap Martin sognavo il mio buon ritiro, il luogo dove avrei passato serenamente gli ultimi momenti della mia vita.

Fare pace con il proprio passato e cercare un equilibrio qui e adesso? Vorrei riuscire a immaginare un percorso in questa direzione ma non ne sono capace. Restano soltanto le porte ormai chiuse dei miei antichi, perduti, sognati, scomparsi altrovi.


22 maggio 2013

Arrosticiniamoci!


Serata tranquilla davanti alla TV. Per cena, arrosticini, che ci piacciono sempre tanto.




19 maggio 2013

Una biciclettata lungo la Martesana con i ragazzi

Oggi nel primo pomeriggio io e i ragazzi abbiamo fatto il giro sulla ciclabile lungo la Martesana, dalla Cassina de' Pomm a Crescenzago.


Loro vanno svelti come treni e devo ammettere di essere tornaro a casa con la lingua di fuori. Però è stato proprio bello: quasi una vacanza in città.

Un sabato in bici in città

Ieri mattina, al nostro risveglio, faceva piuttosto freschino, così qualcuno ne ha approfittato per scaldarsi con la felpa di papà.
Approfittando del sole che ha fatto capolino per qualche ora, abbiamo preso le bici e siamo partiti verso il Castello Sforzesco.
Nel piazzale dietro il castello stavano preparando una maratona per domani, noi ne abbiamo approfitatto per farci offrire uno Yakult tonificante, dopo la prima parte della pedalata, e fare un giro per il parco.
 Il giro ci ha portato alla Torre Branca, che abbiamo scoperto lì per lì essere aperta. Naturalmente non potevamo non approfittarne e siamo subito saliti!
 L'ascensore permette di vedere il panorama durante la salita e noi ci siamo divertiti a percorerre in pochi secondi gli oltre 100 metri della torre, vedendo il terreno allontanarsi sotto i nostri piedi.
 Dall'alto il panorama è bellissimo, anche se le nuvole che incombono non permettono oggi di lasciar spaziare lo sguardo fino alle Alpi.
 Lo sguardo a 360° sulla città, comunque, è davvero magnifico.
Si torna a casa a mangiare con Nonna e Zia Sme, parcheggiando le bici fino al prossimo weekend assoltato!

15 maggio 2013

Un mercoledì

Questa sera abbiamo montato un altro stipetto della libreria di Giacomo e guardato un po' di TV insieme, tranquilli. Ci piace sempre, ritrovarci, anche quando non c'è molto da fare.

12 maggio 2013

Cena con Amici Miei

A casa di M e K, quattro risate insieme, che vanno sempre bene. Davvero squisita la torta.

Una domenica in bici sulla Martesana

Forse non tutti sanno che il lungo tratto del cinquecentesco canale della Martesana tra la Cassina de' pomm a Crescenzago è affiancato da una piacevolissima pista ciclabile, aperta dal Comune di Milano credo nella seconda parte degli anni '80, tratto che costituisce il primo segmento dell'Idrovia dell'omonimo canale.

La partenza di questo itinerario mi è particolarmente cara, perché mi ricorda il ristorante Cassina de' pomm, che fu tenuto credo dal dopoguerra alla fine degli anni '80 dallo chef Raffaele Marzorati, grande amico di mio padre, come lui socialista della prima ora e - penso di poter dire - primo ispiratore della mia passione per la cucina.
Raffaele lo ricordo come un omone con due gran baffoni e dalla pancia imponente, ai miei occhi di bambino, che sapeva cucinare tutto ma proprio tutto e mi faceva assaggiare dei piatti buonissimi che non avevo mai nemmeno immaginato.
Questo sotto era l'ingresso del ristorante e devo ammettere che mi mette un po' di tristezza vederlo così, inesorabilmente chiuso.
Da piccolo ci ho festeggiato molti dei compleanni miei e dei miei cari, sempre con la sensazione di accedere ad un mondo "speciale" ed esclusivo, che non dimenticherò mai. Tra le altre cose, i miei ci fecero anche il loro pranzo di nozze, che ricordo bene, grazie alla presenza dell'inseparabile amico Matteo.
La passeggiata si snoda poi lungo la ciclabile tra vecchie case e giardini. C'è anche il Ponte Vecchio, così bello in questa stagione.

Meno belli gli intrusi abitatori, per nulla intimoriti dai passanti che si fermano a guardarli tra l'incuriosito e lo schifato.
La ciclabile finisce a Crescenzago, dove si può prendere via Padova per tornare verso il centro.
Lungo la strada ci si può fermare a fare un giro al Trotter, sempre affascinante.
Davvero una bella gita in città.

08 maggio 2013

Un mercoledì pieno d'affetto

Stasera stiamo insieme e Marti, che ogni tanto si comporta un po' da prepotentoso con Giac, ha fatto il bravo. Si è meritato di ricevere il personaggio del wrestling che gli avevamo ordinato e lui ringrazia tutti dandoci un bel bacio: anche a Giac! Miracolo!!
;-))

06 maggio 2013

A. e il tappo dei capelli

Oggi ho ricevuto dall'amica B. il meraviglioso racconto che segue. Premetto che B. ha sposato Y. (che è francese, nessuno è perfetto...) e la loro bimba in età pre-scolare (A.) si prepara ad un futuro perfettamente bilingue. Ecco il suo racconto.



Da anni ho difficoltà a farmi capire in francese quando tento di pronunciare due parole che sulla carta sembrano differenti, ma alla pronuncia al mio orecchio hanno una differenza che non riesco a ricondurre alla parola corretta
- CHEVEUX (capelli)
- CHEVAUX (cavalli)

Il nipotino di Y. - 4 anni - spese 15 minuti quindici a riprendermi nella pronuncia.  Invano.
Sento la differenza dei suoni, ma per me è quasi impossibile ricondurre i suoni al significato/parola.

Da quando conosco Y. ho compreso che le doppie, cosi care alla lingua italiana, non sono percepite dalle orecchie francesi.

Oggi ho capito che la mia piccola A. ha orecchie francesi (oltre che un accento milanese..)
Eravamo in macchina e A. guardava in alto e diceva "capelli"... e io non capivo e le chiedevo "capelli o cappello?" cambiando opportunamente l'apertura della "e" e sottolineando le doppie… e le indicavo le alternative.
A un certo punto, visto che proprio non capivo, mi ha detto "cappello, tappo per capelli!"
:D
Ecco.
Una francese in Italia.
Y. dice che durante il dialogo ha pensato che fossi matta (non percependo nè le doppie nè la differenza tra le e aperte) e quindi da ragione ad A.
Fortunatamente c'era anche J. 
La quale ha riso della difficoltà di A. e della mia.

A volte passa un passo piccolo piccolo per trovare il "tappo dei capelli".



Non è meravigliosamente poetico tutto ciò?

05 maggio 2013

Compleanno di Giac

Con nonno Gigi.
Dopo pranzo, niente di meglio di una bella giocata con una montagna di personaggi del wrestling, alcuni appena arrivati in dono!

Più tardi nel pomeriggio, sfilata "storica" per le vie di Saronno, ma solo io e Giac, Marti ha un po' di febbre ed è rimasto a casa a dormire. Speriamo si riprenda prestissimo.



Le moto storiche ci piacciono proprio.

04 maggio 2013

Precompleanno di Giac

Oggi, giornata tutta per noi, festeggiamo il precompleanno di Giac con nonna Graziella.



 Poi, dopo le candeline, siamo andati al cinema a vedere Iron Man 3, bello e spettacolare.
Per cena, risotto alla salsiccia e asparagi con le uova.Davvero un'ottima giornata!