25 luglio 2009

Saluti dalle Isole Borromee

Oggi abbiamo fatto una bella gita all'Isola Madre e all'Isola Pescatori, mangiando al Ristorante Verbano, vento permettendo...






23 luglio 2009

Festa della scuola estiva per Giomo

Canti, balli e divertimento assicurato con "Everybody needs somebody to love" dei Blues Brothers...

19 luglio 2009

Saluti dal Castello di Masnago

Oggi, visita e picnic al Castello di Masnago, patria dei Marchi. Bella la mostra sul volo.
"Con la mostra "L'Officina del Volo. Futurismo, Pubblicità e Design 1908 – 1938" al Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Castello di Masnago si intende attraversare il tema del volo attraverso un corpus di oltre 150 opere - tra manifesti, dipinti, sculture e oggetti di design – molte delle quali inedite, provenienti dagli Stati Uniti, oltre che da importanti musei e istituzioni internazionali."


Bello anche il Castello, con i suoi affreschi del '400, e i grandi e ben curati giardini, dove praticamente eravamo da soli.




18 luglio 2009

Saluti dalla Scala

Oggi, gita a Milano con visita alla mostra "Codex Atlanticus - Il mistero svelato di Leonardo".
"Fino al 31 agosto Palazzo Marino riapre le sue porte per un nuovo grande appuntamento culturale. In sala Alessi ecco l'installazione multimediale dedicata al Codice Atlantico di Leonardo -approdato alla Pinacoteca Ambrosiana della nostra città nel 1637- con l'esposizione di due fogli del Codice stesso. E' la seconda tappa del percorso leonardesco, dopo l'anteprima mondiale al G8 all'Aquila, che arriverà fino all'Expo 2015. La mostra "Il mistero svelato di Leonardo" è aperta in piazza Scala tutti i giorni dalle 10 alle 20 con ingresso libero. In esposizione sono il foglio 696, che illustra strumenti per il disegno tecnico, e il foglio 909, descrizione di un insieme di azioni militari da compiere in mare." Finchè durano, informazioni qui.


Pranzo presso il Mac di Piazza del Duomo, con vista superba.


A seguire, visita al Museo della Scala, con sosta in uno dei bellissimi palchi.

16 luglio 2009

Souvenir de Paris

Ricevo e volentieri pubblico l'immagine di una delle più belle statue di Camille Claudel, dal Museo d'Orsay.

13 luglio 2009

Saluti dal Mottarone

Ieri picnic al Mottarone, per sfuggire all'afa di casa. Peccato il tempo fosse parzialmente nuvoloso. Comunque ci siamo divertiti lo stesso come matti, specialmente alla fine a scivolare con le ciambellone...








11 luglio 2009

Saluti da Brunate

Questo pomeriggio abbiamo fatto una bella gita a Brunate, prendendo la funicolare da Como. Giolo ci era già stato in gita mentre per Giomo si è trattato della prima volta.


09 luglio 2009

Io e il resto del mondo (di Eugenio Scalfari)

L'ultimo libro del filosofo Remo Bodei 'La vita delle cose' pone sotto i nostri occhi l'esistenza che gli oggetti vivono indipendentemente da noi e che a loro volta vivono riflessi nel nostro sguardo

Poco tempo fa l'editore Laterza ha pubblicato un libro di Remo Bodei intitolato 'La vita delle cose'. L'autore è ben conosciuto nel mondo della filosofia e della cultura in genere; ha insegnato a lungo alla Normale di Pisa e attualmente insegna alla University of California di Los Angeles.

Secondo me quest'ultimo suo libro (ne ha scritti molti e tutti molto stimolanti) ha qualcosa di eccezionale e di sorprendente anche se parte da un'osservazione che tutti in un certo momento della vita abbiamo fatto e da una situazione che tutti abbiamo vissuto nelle nostre fantasie infantili: gli oggetti vivono. Vivono dentro di noi ma hanno anche una loro vita indipendentemente da noi. Esiste un rapporto ambivalente tra noi e gli oggetti, rivelatore di fondamentali meccanismi della conoscenza e della psiche. Penso insomma che il libro di Bodei meriterebbe d'avere moltissimi lettori perché tocca e scioglie una serie di nodi che spesso impigliano la nostra mente e i nostri pensieri.

Le cose delle quali parla Bodei sono uno sterminato universo, vanno dai giocattoli dei bambini alla collana di perle regalo d'un matrimonio, al letto in cui abitualmente dormiamo, alle posate che usiamo per consumare i nostri pasti, al bancone del bar che frequentiamo. Ma anche alla tomba che contiene le spoglie dei genitori o d'un amico che ci ha lasciato. E perfino la memoria dei nostri morti, il nostro passato, le persone che lo animarono.

Insomma, se vogliamo stringere la questione all'essenziale, le cose sono tutto ciò che è oggettivo, al di fuori di noi. E poiché noi, io, siamo l'unico soggetto che dal suo punto di vista guarda il resto del mondo, ecco che le cose delle quali parla Bodei sono per l'appunto il resto del mondo. Io e il resto del mondo, il quale vive nel mio sguardo e attraverso il mio sguardo entra dentro di me, suscita in me amore oppure odio e repulsione, mi invade, in certi casi mi possiede e mi domina mentre io a mia volta possiedo e domino lui, oggetto del mio sguardo e della mia attenzione.

Un soggettivismo esasperato? Non sarebbe in fondo una cosa nuova né, come prima ho scritto, sorprendente, se ne discute da quando gli uomini hanno cominciato a pensare e a riflettere su se stessi, cioè almeno da 2.500 anni. Ma è sorprendente il ragionamento attraverso il quale l'autore di questo libro pone sotto i nostri occhi l'esistenza che le cose vivono indipendentemente da noi e quali sentimenti suscita in questa apparentemente ovvia constatazione: malinconia, gelosia, sentimenti di perdita, feticismo, distacco, disperazione, bisogno di novità. Insomma vita, vita nostra, vita del soggetto che noi siamo e che alimenta la propria esistenza con un rapporto costante con gli oggetti (animati e inanimati) che ci circondano e che a loro volta vivono riflessi nel nostro sguardo speculare.

Trascrivo qui un brano di Fernando Pessoa citato da Bodei, che ci dà tutta la misura e l'intensità del libro di cui stiamo parlando: "Sento il tempo come un enorme dolore. Abbandono sempre ogni cosa con esagerata commozione. Le cose buone della vita mi fanno male in senso metafisico quando le abbandono e penso che non le vedrò né le avrò mai più, perlomeno in quel preciso esatto momento.

I morti. I morti che mi hanno amato nella mia infanzia. Quando li rievoco la mia anima si raffredda e io mi sento esiliato dai cuori, solo nella notte di me stesso, piangendo come un mendicante in silenzio sbarrato di tutte le porte".

Il linguaggio poetico di Pessoa, unito al sentimento della perdita e all'incubo della morte, raggiunge qui un'intensità drammatica che tocca il lettore nel profondo. Il miracolo psicologico che ne sgorga e che Bodei racconta con altrettanta efficacia consiste nel capovolgimento degli elementi che Pessoa esprime della perdita, della solitudine, del "silenzio sbarrato di tutte le porte". Nasce una creazione poetica che commuove i cuori e riapre le porte sbarrate del silenzio.

Lasciamo dunque concludere l'autore con parole sue: "Le cose rappresentano nodi di relazioni con la vita degli altri, anelli di continuità tra le generazioni, ponti che collegano storie individuali e collettive, raccordi tra civiltà e natura. Ci spingono a dare ascolto alla realtà, a farla entrare in noi così da ossigenare un'interiorità altrimenti asfittica. Mostrano inoltre il soggetto nel suo rovescio, nel suo lato più nascosto, quello del mondo che affluisce a lui in quel viaggio a sorpresa che è la vita".
Dal sito di Repobblica, 03 luglio 2009

08 luglio 2009

Oggi mi sento un po' così...

...come se stessi spingendo un peso eccessivo verso una destinazione ignota. Speriamo di incontrare un po' di discesa, prima o poi...

06 luglio 2009

Ciao, Nonno Bruno

Nella notte è mancato Nonno Bruno, papà di U. Aveva passato gli 80 ma ancora andava a ballare con Nonna Mariuccia, dopo una 60ina d'anni di matrimonio. Il ricordo che conservo di lui è quello di una persona sempre sorridente e positiva, gentile e disponibile. Mancherà molto a tutti.

04 luglio 2009

Saluti dall'Alpe Devero

Oggi, per sfuggire dal calore opprimente della pianura, siamo scappati in montagna per una bella gita all'Alpe Devero. Picnic in quota e poi passeggiata fino al bellissimo lago, che non ha niente da invidiare ai propri omologhi canadesi, che amo tanto. Ecco qualche foto, purtroppo fatta col telefonino...




02 luglio 2009

Alla faccia della 626

Oggi pomeriggio mi sono rimasti in mano i braccioli della sedia dell'ufficio. Potenza dei bracci o materiali marciotti? Fortuna che possono essere usati per moltissimi altri scopi (i braccioli): eccone uno.

01 luglio 2009

La mente è ciò che il cervello fa

Il neurobiologo Derek Denton indaga i meccanismi che ci inducono a pensare. Il Corriere della Sera recensisce "Le emozioni primordiali. Gli albori della coscienza", appena uscito da Bollati Boringhieri.

«La mente è ciò che il cervello fa - afferma candidamente Derek Denton nel suo libro - ci sono persone per le quali tale affermazione suona assurda e inaccettabile e altre, compreso me, per le quali non fa una grinza ed è, anzi, perfino ovvia. Temo che questi due gruppi di persone non potranno mai capirsi. A volere essere precisi la mente è in effetti solo parte di ciò che il cervello fa: quest'ultimo in­fatti respira e metabolizza zuccheri, ma noi non definiamo mente tali attività. Né definiamo mente molte altre funzioni complicatissime del nostro cervello come quelle di seguire con lo sguardo un uccello in volo o di portarsi un cucchiaio alla bocca. Noi chiamiamo mente ciò che di più alto, cioè a noi più gradito, il cervello fa. Un capitolo particolare, e particolarmente gradito, delle estrinsecazioni della mente è poi rappresentato dalla coscienza, ciò che ci permette di sapere dove siamo in questo momento e di sapere che lo sappiamo».

Fonte: Corriere della Sera, 26 giugno 2009, pagg. 1, 47.