Abbiamo incontrato un sacco di amici della scuola e dell’asilo e ci siamo tirati i coriandoli.
Evviva il carnevale!
Riflessioni e spunti in materia di arti figurative, letteratura, filosofia. Immagini e pensieri dalla vita di ogni giorno.
CAMILLE CLAUDEL ET RODIN: l’incontro di due destini
Martigny, Fondation Pierre Gianadda
3 marzo – 11 giugno 2006
tutti i giorni ore 10-18
Informazioni: 0041.27.7223978 (in Italia : 031.269393)
Sito internet: http://www.uessearte.it/rodin.html
La mostra Camille Claudel et Rodin: la rencontre de deux destins, proposta alla Fondation Pierre Gianadda di Martigny dal 3 marzo all’11 giugno prossimi, vuole portare alla luce la storia tempestosa e nello stesso tempo feconda tra Camille Claudel e Auguste Rodin. Mentre Rodin ha realizzato migliaia di pezzi lungo la sua attività, Camille ha lasciato una produzione più ridotta ma non meno significativa.
Attraverso un percorso cronologico - articolato nelle sezioni Prima dell’incontro, Il tempo della felicità, Il tempo della tempesta, Camille Claudel: l’affrancamento e «Egli non ha amato che voi» - i visitatori scopriranno due percorsi artistici possenti e indissociabili, nell’ambito dei quali il dialogo tra i due artisti è proseguito per più di un quarto di secolo, abbracciando diversi periodi di creatività.
La mostra rende evidente l‘influenza che i due scultori hanno esercitato l‘uno sull‘altro e attraverso fotografie e lettere si ha l’occasione di penetrare la loro intimità. Soprattutto, però, sono le centoventi opere a raccontare la storia dei due artisti risoluti a trovare una propria strada, unica, forte, senza concessioni.
se credo
nella morte sta
pur sicura
che è
perché mi hai amato
in luna e tramonto
fiori e stelle
crescendo d’oro e diminuendo d’argento
delle maree
non fidai,
una notte
quando fra le mie dita
si piegò il tuo corpo lucente
quando il mio cuore
cantò tra i tuoi seni
stupendi
buio e bellezza di stelle
sulla mia bocca petali danzanti
agli occhi miei
e in fondo
ai melodiosi meandri
della mia anima
parlò
il verde-
festante pallido-
calante irrevocabile
mare
io ti conobbi morte.
e quando
avrò immolato ogni fragrante
notte, quando ogni mio dì
dinnanzi a un certo
volto sarà
bianco
profumo
soltanto,
dalle ceneri
allora
tu sorgerai e
a lei tu verrai scostandole
la malizia degli occhi e avvolgendo
la sua
bocca nuovo
fiore con
le tue fantastiche
ali, ove dimora il respiro
delle stelle durature
Da “Tulips and chimneys”, 1923
chiuso fra le braccia flesse nel buio
dove nuove luci germinano e
crescono,
da tempo la tua mente è entrata nel
mio bacio come forestiero
nelle strade e nei colori d’una città-
che forse ho scordato
come, sempre(da
affrettata crudezza
di sangue e di carne)Amore
conia il suo più graduale gesto,
e affila la verità a eternità
-poi le nostre metà distaccandosi divengono musei
zeppi di ricordi bene impagliati
Nell'immagine, la macchina da scrivere utilizzata dal poeta.
Il dolore è come una notte
nella stagione delle piogge:
piove continuamente, senza interruzione.
La gioia è come il lampo,
messaggero di breve sorriso.
Tagore, da Sfulingo.
Da Petali sulle Ceneri
Nell'immagine una lettera autografa con un disegno originale del poeta, del 1931.