Ci ho pensato: l’amore non si cancella, si corrode.
12 novembre 2020
19 ottobre 2020
Al mare con la ragazza
“Lui non corse verso di lei, benché lo volesse, come voleva bere quando aveva sete, ma si avvicinò a passo normale e quando le fu vicino, nel mezzo della rotonda, davanti alla fermata del tram, davanti alle rotaie che sembrava stessero per fondersi, si fermò semplicemente e semplicemente la guardò e vide in lei quello che lui aveva in sé, qualche cosa che Innocenzo non aveva immaginato che potessero avere: tristezza. Colavano tristezza tutti e due come la candela cola cera”.
Al mare con la ragazza, Giorgio Scerbanenco, 1965
08 ottobre 2020
Il principio di fragilità delle cose migliori (di Riccardo Giannitrapani) - Frammento
Il punto di partenza è sempre una domenica di pioggia; forse perché giorno terminale che contiene il mistero dei confini, o solo perché raccoglie la stanchezza di un’intera settimana. Rimane il luogo temporale di questo diario, la condizione iniziale. Questa volta però non voglio tornare a ritroso nel tempo, ripensare, rivedere, ricordare; questa volta voglio un tempo presente per parlare. (...)
(...) Ricordo un libro letto da ragazzo, lo cerco tra i tanti scaffali di casa che la pigrizia e l’indecisione di una vita mi hanno impedito di ordinare con criteri definitivi. Lo trovo ugualmente, un piccolo volume dalla copertina bianca e dal titolo evocativo: Teoria delle Catastrofi. Sfoglio velocemente le pagine, sono come foto di quando ero più giovane, le ricordo e non mi riconosco. Una moda passeggera, la teoria delle catastrofi fu un tentativo di applicare la matematica delle singolarità e delle biforcazioni ad ambiti più ampi, non matematici. (...)
(...) La teoria delle catastrofi studia la geometria e la topologia delle singolarità di mappe continue, un tentativo di delineare i meccanismi per cui un sistema che viene sollecitato con continuità da parametri esterni improvvisamente cambia stato, struttura, si rinnova. Il termine catastrofe come cambiamento improvviso, ripulito dal significato terribile che spesso lo accompagna. (...)
(...) ritrovo finalmente il capitolo che mi ha fatto scattare il ricordo. Si tratta del settimo: “Singolarità ai confini dei domini di stabilità e il principio di fragilità delle cose migliori”.
Eccolo, il principio di fragilità delle cose migliori. Nello spazio matematico che descrive un sistema dinamico generico i domini di stabilità costituiscono una regione in cui piccoli cambiamenti delle condizioni iniziali hanno un impatto minimo sull’equilibrio del sistema stesso. Ma sui bordi di questi domini si possono sviluppare delle singolarità, stando sul confine è più facile far precipitare il sistema nell’instabilità. Usando le parole di Arnol’d “[…] Questa è una manifestazione del principio generale che afferma che le cose buone (la stabilità) sono più fragili delle cose cattive”. (...)
Ecco, io... grazie.
Articolo completo qui.
27 settembre 2020
Il tempo procede così, a piccole sottrazioni (Barbara Frandino, 2020)
“Quando abbiamo smesso di dormire in quel modo? Mi sforzo ma non riesco a ricordare. Il tempo procede così, a piccole sottrazioni. Ci adattiamo all’assenza, facciamolo continui aggiustamenti. Finché non ci accorgiamo di assomigliare più a quello che manca che a quello che resta.”
19 settembre 2020
Buon compleanno Martino!
Primo pre-festeggiamento, con cuginanza, il 12 settembre.
Festeggiamento completo e definitivo, oggi, data giusta.
15 settembre 2020
Se ora tu bussassi alla mia porta (Patrizia Cavalli)
Se ora tu bussassi alla mia porta
e ti togliessi gli occhiali
e io togliessi i miei che sono uguali
e poi tu entrassi dentro la mia bocca
senza temere baci diseguali
e mi dicessi "Amore mio,
ma che è successo?", sarebbe un pezzo
di teatro di successo.
Patrizia Cavalli
12 settembre 2020
Estuari
Non immagino la mia vita come una clessidra, nella quale un giorno la sabbia terminerà di scorrere; piuttosto come un fiume, che un giorno raggiungerà il mare cui era da sempre destinato, divenendo tutt’uno con questo. E spero in un estuario
.
02 agosto 2020
Momenti minuscoli di felicità (Totò)
"Vi sono momenti minuscoli di felicità, e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte. La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza."
Totò (Intervistato da Oriana Fallaci, 1963)
10 luglio 2020
Genitori come sentenze
Sto maturando la convinzione che i genitori siano come le sentenze, da accettare senza discussioni. Solo che non si può ricorrere in appello.
25 giugno 2020
Embrasse-moi! (Jacques Prévert)
Où il fait toujours noir où il n’y a jamais d’air
Et l’hiver comme l’été là c’est toujours l’hiver
Elle était dans l’escalier
Lui à côté d’elle elle à côté de lui
C’était la nuit (...)
Et elle lui disait
Ici il fait noir
Il n’y a pas d’air
L’hiver comme l’été c’est toujours l’hiver
Le soleil du bon dieu ne brill’ pas de notr’ côté
Il a bien trop à faire dans les riches quartiers
Serre-moi dans tes bras
Embrasse-moi
Embrasse-moi longtemps
Embrasse-moi
Plus tard il sera trop tard
Notre vie c’est maintenant
Ici on crèv’ de tout
De chaud et de froid
On gèle on étouffe
On n’a pas d’air
Si tu cessais de m’embrasser
Il me semble que j’mourais étouffée
T’as quinze ans j’en ai quinze
A nous deux on a trente
A trente ans on n’est plus des enfants
On a bien l’âge de travailler
On a bien celui de s’embrasser
Plus tard il sera trop tard
Notre vie c’est maintenant
Embrasse-moi !
Jacques Prévert, 1935
07 giugno 2020
Kafka, la bambina e la bambola
Kafka le disse di incontrarlo lì il giorno dopo e loro sarebbero tornati a cercarla.
Il giorno dopo, quando non avevano ancora trovato la bambola, Kafka diede alla bambina una lettera "scritta" dalla bambola che diceva: "Per favore non piangere. Ho fatto un viaggio per vedere il mondo. Ti scriverò delle mie avventure".
Così iniziò una storia che proseguì fino alla fine della vita di Kafka.
Durante i loro incontri Kafka leggeva le lettere della bambola accuratamente scritte con avventure e conversazioni che la bambina trovava adorabili.
Infine, Kafka le riportò la bambola (ne comprò una) che era tornata a Berlino.
"Non assomiglia affatto alla mia bambola", disse la bambina.
Kafka le consegnò un'altra lettera in cui la bambola scriveva: "i miei viaggi, mi hanno cambiato". la bambina abbracciò la nuova bambola e la portò tutta felice a casa.
Un anno dopo Kafka morì.
Molti anni dopo, la bambina oramai adulta trovò una letterina dentro la bambola. Nella minuscola lettera firmata da Kafka c‘era scritto:
"Tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l'amore tornerà in un altro modo".
Non so se sia vero, questo racconto, ma di certo sarebbe bello che lo fosse. Molte fonti lo citano, più o meno in questa forma, ma nessuna che ho trovato veramente autorevole. Poco importa.
05 maggio 2020
Buon compleanno, Giacomone!
12 gennaio 2020
Buon compleanno a me
Venerdì
Sabato
Domenica