“Lui non corse verso di lei, benché lo volesse, come voleva bere quando aveva sete, ma si avvicinò a passo normale e quando le fu vicino, nel mezzo della rotonda, davanti alla fermata del tram, davanti alle rotaie che sembrava stessero per fondersi, si fermò semplicemente e semplicemente la guardò e vide in lei quello che lui aveva in sé, qualche cosa che Innocenzo non aveva immaginato che potessero avere: tristezza. Colavano tristezza tutti e due come la candela cola cera”.
Al mare con la ragazza, Giorgio Scerbanenco, 1965
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