Questa è la foto che ho scattato dalla macchina giovedì sera rientrando a casa.
Poco dopo sono inavvertitamente passato su una buca piuttosto profonda con la ruota posteriore sinistra, che è scoppiata. Smadonnando - ma sempre con rispetto - ho cambiato la gomma, la temperatura esterna era di oltre 30 gradi e io - vestito "da ufficio", di tutto punto - sudavo peggio di Barry White in concerto, pensando che l'indomani verso l'ora di pranzo era prevista la mia partenza per la montagna: come avrei fatto a cavarmela?
Stamattina sveglia all'alba: alle 8 sono davanti al gommista, lascio la gomma rotta insieme a quella aggiustata ma vecchia che tenevo di riserva, e mi fiondo dal concessionario, la macchina, dopo la botta, fa un rumore che a me pare davvero bizzarro. Il concessionario dice che non è niente, stringe due bulloni, mi cambia una lampadina che si era bruciata e mi manda via colmo di fiducia nell'avvenire. Torno dal gommista che sono le 9. Naturalmente la mia gomma non l'ha ancora guardata, ma lo fa subito. E' da buttare. Evviva, evviva. Per fortuna c'è la gomma "aggiustata ma vecchia" di riserva, così mi monta quella sul cerchione (deformato dalla botta) e mi manda via, senza nemmeno farmi pagare. Per un istante mi si accende un barlume di speranza nel genere umano. Mi fiondo in ufficio dove arrivo alle 10: ci sono cose urgentissime da fare che avevo pianificato di iniziare due ore prima, mi ci butto a capofitto. Finalmente riesco a cavarmela che sono le 14.45, senza aver nemmeno sollevato la testa dal PC. Che bello! E' ora di partire. Scendo in strada e... la macchina non c'è più. La speranza nel genere umano svanisce. Panico, anzi no, è inutile. Torno in ufficio: qualcuno mi suggerisce di verificare se per caso non ce l'abbiamo i vigili urbani. Ce l'hanno i vigili. L'avevo parcheggiata di fronte alla vecchia uscita, dismessa da anni, di un magazzino delle FS dal salubre tetto di ethernit che aspetta di crollare proprio davanti al nostro ufficio. Lì era stata rimossa da un solerte addetto. Che bellezza. Inutile indugiare: chiamo un taxi e mi fiondo in Piazza Beccaria, dove - mi informa un gentilissimo addetto - l'ufficio restituzione auto è aperto 24 ore su 24 e si può pagare in tutti i modi, anche con la carta di credito revolving, se sei così pirla da possederne una e da usarla. Così se ne vanno i primi 65 euro, mi pare: altri 40 saranno per la multa. Poi me ne vado a piedi fino ad una traversa di C.so di P.ta Romana, dove pago altri 9 Euro "per il parcheggio". Finalmente sono pronto a partire: sono le 16.30 circa. Io penso: 'affambagno il cazzuto "rosso di sera"!
19 giugno 2009
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