Apre ad Amsterdam l'ambulatorio universitario specializzato in mal vaghi, che sfuggono alle diagnosi tradizionali, in particolare il mal d'amore. Non farmaci, ma conoscenza della chimica delle tempeste ormonali e dell'attaccamento emotivo come primo passo per guarire. Ne parla la Stampa.
«C'è chi è convinto - scrive il quotidiano torinese - che il bello dei cuori infranti è che possono rompersi una sola volta e il resto sono graffi. Teoria interessante, davvero, ma non andatela a raccontare al personale della Vu Medical University Center di Amsterdam, gente che guarda lontano o vicino a seconda dei punti di vista, e che sabato aprirà le porte del primo ambulatorio pensato per chi è malato d'amore, anime in pena rifiutate, lasciate, tradite, deluse. Le accoglieranno con pazienza e ascolteranno i loro problemi, gli stessi da secoli e mai uno uguale all'altro. La cura sarà psicologica e non farmaceutica, le pillole non sono ritenute una soluzione. Bisognerà piuttosto andare al fondo del problema e imparare a superarlo. Niente di meno».
«Lo scorso anno - continua la Stampa - il Vu ha inaugurato un reparto dedicato alle persone che non hanno un disturbo specifico, quelle che si lamentano di qualcosa che le diagnosi tradizionali non sanno affrontare. L'hanno ribattezzato il centro per i mali vaghi e hanno scoperto che i pazienti erano più numerosi di quanto si potesse immaginare. Di qui al mal d'amore il balzo è stato breve. Cosa di più sentito e intangibile nella potenza e nei mille modi di manifestarsi? Dipendenza affettiva, paura dell'abbandono, gelosia. Tutto raddoppiato dal fatto che non ci sono soltanto gli eterosessuali».
Fonte: La Stampa, 4 giugno 2009, pagg. 1 e 17
04 giugno 2009
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