Non ho molto tempo, in questo periodo, per postare sul blog. Però una sensazione vorrei descriverla, prima che venga risucchiata dalla quotidianità e finisca dimenticata in qualche angolo remoto del mio cervello.
Ieri mattina ho accompagnato Giometti a fare la prima visita oculistica di controllo della vista. Non che fosse davvero preoccupato, però diciamo che era un po' inquieto, malgrado le spiegazioni che gli avevamo dato. La dottoressa era gentile ed ha cominciato a chiedergli di leggere un po' di lettere sul muro: solo che tra le prime lettere che doveva leggere ce n'erano diverse che lui non conosceva, dato che sta ancora imparando a leggere (in particolare una k e una y). Senza grande imbarazzo, Giomo ha fatto notare che non sapeva di che letterine si trattasse - lo avevamo avvertito -, così la dottoressa è passata a fargli identificare dei simboli (albero, casa, sole, ecc.), attività che il bambino ha svolto con grande scioltezza, quasi rilassato. L'esame, naturalmente, è andato bene, a quanto pare il mostro ci vede benissimo.
Ed ecco la sensazione che ho provato: una grande, grandissima tenerezza per questa creatura che sta crescendo e affronta le sue prime sfide, a volte semplici, a volte più complesse. Una tenerezza che al solo ripensarci mi riempie gli occhi di lacrime. Spero di riuscire ad accompagnare sia lui che Giolo lungo la strada della loro crescita e ad insegnargli ad essere se stessi e non avere paura di niente.
21 gennaio 2009
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