L’obesità comincia dal cervello
L'obesità è più uno stato mentale che fisico: mangiare troppo e non riuscire a controllare il proprio peso potrebbe dipendere maggiormente dalla mente e non solo da uno squilibrio del metabolismo. Forse non è una novità, ma a rivelarlo è uno studio britannico, basato su un'analisi genetica di 90 mila persone, secondo la quale, sei geni sono legati all'essere grasso. Cinque di questi geni sono attivi nel cervello, il che fa pensare a nuovi approcci di cura per l'obesità. Ne dà notizia il quotidiano torinese la Stampa sul numero di oggi, a pagina 16.
«Le cure contro l'obesità - scrive il quotidiano - dovrebbero essere improntate più a un modo di pensare il cibo che non al desiderio fisico di mangiare. Il Dna del campione di studio è stato analizzato nelle minime mutazioni e comparato con il loro indice di massa corporeo. Gli esperti del team, scienziati britannici, americani e islandesi, hanno trovato sei varianti genetiche alla base dell'aumento del peso».
«Chi ha tutte e sei le varianti - spiega la Stampa - probabilmente peserà 1,5 - 2 chilogrammi più del peso medio. "Fino al 2007 nessuna associazione genetica è stata trovata per l'obesità comune, ma oggi tutti quelli che siamo riusciti a scoprire possono influenzare le funzioni del cervello", ha aggiunto Ines Barroso, del Welcome Trust Sanger Institute di Cambridge».
17 dicembre 2008
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