Einstein era consapevole che il dolore fa parte della vita. In una lettera di condoglianze a delle persone amiche, il 26 Aprile 1945, scrisse:
"Per la maggior parte, noi uomini viviamo con una falsa impressione di sicurezza e la sensazione di stare a nostro agio in un ambiente di uomini e cose apparentemente familiari e fidate. Ma quando il corso normale della vita quotidiana viene spezzato, ci rendiamo conto che siamo come dei naufraghi che cercano di tenersi in equilibrio su un pezzo di legno in mare aperto, dimentichi di dove sono venuti e senza sapere dove vanno. Una volta che accettiamo pienamente questo dato di fatto, la vita diventa più facile e non ci sono più delusioni."
E concluse:
"Mi auguro che i legni ai quali siamo aggrappati presto si incontrino di nuovo".
Ho pensato alla caducità delle cose fotografando le violette che abbiamo messo sul balcone. Le trovo bellissime, anche se so che non dureranno. Così penso della vita: bellissima, finché durerà. Malgrado tutto.
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