24 ottobre 2012
Il caso Red Bull Stratos
Il caso Red Bull Stratos
Una scelta pericolosa (anche per il genere di impresa) quella di Red Bull, che con un pizzico di fortuna è riuscita a realizzare una campagna di marketing che forse non è un azzardo definire “la più riuscita della storia”.
Il 14 ottobre 2012, alle ore 19:09, il paracadutista austriaco Felix Baumgartner si è lanciato da quota 39.045 metri diventando il primo uomo a superare la velocità del suono e a toccare una velocità di 1.342,8 chilometri orari.
L’evento è stato seguito in tutto il mondo attraverso tv e internet contribuendo a battere, oltre a quello del salto in caduta libera più alto della storia, un altro record: quello della diretta streaming più vista nella storia di Youtube, con 8 milioni di connessioni.
L’operazione ha richiesto cinque anni di preparativi ed è stata finanziata dalla Red Bull per una cifra intorno ai 50 milioni di euro.
Grazie al Cielo tutto è filato liscio e dall’evento, battezzato Red Bull Stratos, l’azienda ha ricavato un notevole ritorno d’immagine stimato, per il momento, in 10 milioni di dollari.
Anche se forse è azzardato definirla la campagna di marketing più riuscita della storia è innegabile che sia stata memorabile. Per svariati motivi:
■ l’evento, già di per sé storico, è perfettamente coerente coi valori del brand (Red Bull è l’energy drink che ti mette le ali e associa la sua immagine a prestazioni sportive estreme e spettacolari);
■ le immagini limpide della Terra vista dall’alto e quelle sgranate del lancio nel vuoto hanno destato stupore e meraviglia. Un po’ come le missioni nello spazio del secolo scorso;
■ il fallimento dell’operazione avrebbe riportato in mondovisione conseguenze spaventevoli: il rischio ha suscitato emozioni di una forza proporzionata alla gravità del pericolo;
■ a coordinare l’evento da terra c’era un anziano signore: forse non tutti sanno che è Joseph Kittinger, detentore del precedente record che adesso, da maestro esperto, ha aiutato il giovane collega a superare la sua stessa impresa.
Ora è logico chiedersi: se la Red Bull avesse investito la stessa somma in pubblicità tradizionale avrebbe raggiunto lo stesso numero di persone? Avrebbe ottenuto la stessa enorme visibilità (gratuita) su ogni media, dalla tv ai social network, e fatto parlare di sé negli anni a venire, come sicuramente avverrà con un record difficile da battere?
Fonte: Newsletter FERPI, 23 Ottobre 2012
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2 commenti:
Manca l'autore dell'articolo, ossia Antonio Cilardo :-)
Giusto, pensavo che bastasse il link a dove l'avevo letto ma così la citazione è più completa.
Grazie
A
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