Domenica mattina sono partito abbastanza di buon'ora per Viterbo, per andare a trovare V. nella sua nuova residenza forzata.
L'ospedale, strategicamente arroccato in cima ad una collina alle spalle della città, a prima vista mette quasi paura, per l'imponenza un po' sgarrupata che comunica. Il reparto di V. però colpisce per pulizia e tranquillità. Lei sembra un po' più serena, passiamo insieme qualche ora tra una sigaretta nel cortile e una passeggiata fino all'avveniristica cappella dell'ospedale, che pare quasi un'astronave. Speriamo bene per lei...
In serata ho raggiunto Roma, dove lunedì mattina ero atteso per un lavoro al Gemelli, un'altro ospedale davvero ciclopico.
Qui ho partecipato come moderatore ad un focus group di pazienti affetti da Retinopatia Maculare Degenerativa, malattia della quale ho avuto modo di scoprire un bel po' di cose, nessuna divertente... Però devo dire che sono stato colpito dall'ottimismo e dalla forza d'animo di queste persone, destinate prima o poi a perdere la vista. Una lezione, la loro, sul non lasciarsi andare al pessimismo che bisognerebbe tenere a mente più spesso.
In serata ho raggiunto Bologna, dove mi aspettava l'incontro con un altro cliente, stavolta per fortuna senza ospedali di mezzo...
09 novembre 2010
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