08 luglio 2008

Dal benzinaio c'è il sommelier (di Michele Serra)

Dal benzinaio c'è il sommelier
I consumi calano e le abitudini del Paese si modificano. Si cercano le cause profonde del fenomeno e si analizzano le nuove tendenze, più austere, del consumo La contrazione dei consumi suscita profondo sgomento nel governo e nelle istituzioni economiche del Paese. Si cercano le cause profonde del fenomeno.

Secondo alcuni, gli italiani sono cattivi, e consumano meno per puro malanimo nei confronti della società.

Secondo altri, gli italiani consumano di nascosto, con le tapparelle abbassate perché nessuno li veda, per il puro piacere di fare le cose in nero: alla tradizionale figura dell'evasore fiscale si sarebbe dunque aggiunta quella del consumatore sommerso, che si ingozza di dolciumi e cambia d'abito anche dieci volte al giorno, però nascosto in casa sua.

Una terza tesi attribuisce il calo dei consumi agli stipendi miserabili, ma Confindustria la giudica tendenziosa e replica che alcuni settori merceologici, come le scarpe risuolate e le croste di pane, sono invece in continua ascesa.

Una quarta teoria, neanche presa in considerazione, sostiene che se uno ha già tre telefonini, due automobili, sei televisori, 12 paia di infradito e 29 t-shirt con scritta spiritosa, a un certo punto gli viene da vomitare e decide che può bastare così. Nel frattempo si fanno strada le nuove tendenze, più austere, del consumo.

Benzina. Ormai ha lo stesso prezzo del vino. Alcune pompe mettono a disposizione dei clienti un sommellier che annusa il pieno e lo sostituisce se sa di tappo. Ma gli italiani non rinunciano a usare l'automobile per la tradizionale gita fuori porta. Magari accorciano il tragitto: i romani non arrivano più a Ostia e si fermano sulla Cristoforo Colombo a prendere il sole e giocare a freesbee sulle aiuole spartitraffico; i milanesi non si spingono più fino in Liguria, gli basta un weekend a Voghera; mentre i palermitani, che il mare ce l'hanno a portata di mano, non potendolo raggiungere in macchina preferiscono non andarci del tutto.

Griffe. Meno abiti, purché griffati: questa la tendenza. Per esempio: una sola scarpa di Prada e l'altro piede scalzo. La maglia di gran marca, appositamente zavorrata sull'orlo con piombi da pescatore, può arrivare a coprire fino alle ginocchia, celando l'assenza di mutande. Fino alla raffinatezza di uscire di casa totalmente nudi, ma con un Borsalino in testa (per lui) o completamente nude (per lei) ma gridando "Guardate! C'è un tizio nudo con il Borsalino in testa!" per dirottare l'attenzione dei passanti.

Ristoranti. La pizza ha ormai superato i 10 euro. Si cerca di ovviare risparmiando sulla manodopera, molto costosa. In alcune pizzerie i clienti sono invitati a impastare personalmente la loro pizza, rotearla, infarinarla, guarnirla con quello che capita a tiro, infornarla e quindi consumarne i brandelli carbonizzati ridendo con gli amici. Grande successo dei locali che servono la pizza da un euro: una normale margherita, però grande come un euro. In netto calo il consumo di pizze molto guarnite, vanno forte le pizze austere, come la Poveraccia (una margherita con le toppe), la Bill Gates (grossa come un chip) e la Metafisica (un piatto vuoto con l'aroma di basilico).

Estetica e fitness . I costi della lampada abbronzante sono ormai insostenibili. Fioriscono impianti a carbonella, riciclati dai caldarrostai (basta avvicinare la faccia e resistere ai lapilli) e fondotinta fatti in casa con i resti della pasta e fagioli.

Di Michele Serra, da l'Espresso - Satira Preventiva del 04 luglio 2008


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