23 novembre 2007

Alcuni dei perché di questo blog

Mi è stato chiesto più volte in quest’ultima settimana cosa mi spinga a tenere (gestire? seguire?) un blog.
Certamente, in origine l’idea che mi ha spinto a crearlo è stata quella di avere un luogo dove raccogliere alcune “opere d’arte” che mi hanno colpito e mi colpiscono nella mia vita di tutti i giorni (come se ci fosse una vita diversa da quella di tutti i giorni): poesie, soprattutto, ma anche brani di libri, quadri, statue, architetture, storie, ...
In fondo, però, ho sempre saputo che il vero motivo era un altro: offrire a me stesso e ai miei figli la possibilità di avere un luogo dove ritrovare, in futuro, i ricordi delle giornate passate insieme, quelle più speciali accanto a quelle più normali.
Non ho - o non mi pare di avere - molti ricordi della mia infanzia legati alle occasioni (davvero speciali talmente erano rare) che io e mia sorella avevamo di passare un po’ di tempo insieme ad entrambe i nostri genitori.
Mi mancano, questi ricordi. Li ho rimossi? Può darsi.
Per fortuna sono in parte compensati dai più numerosi ricordi di occasioni condivise con nostra madre. Su tutti, in questo momento mi viene in mente un picnic fatto non lontano dal Rifugio Maria Luisa, in alta Val Formazza, vicino ad un laghetto, mangiando una pagnotta di quelle che facevano una volta (e adesso non fanno più perché il panettiere è andato in pensione e il forno ha chiuso definitivamente) ripiena di una squisita frittata. Giornata di sole, temperatura mite anche se non calda, data l’altezza. Mia madre aveva una Renault 5 arancione che mi piaceva tanto. Aveva due porte e dei sedili neri di una specie di tessuto spugnoso.
Spero che i miei bimbi non avranno problemi a ricordare la loro infanzia e forse una piccola parte, in questo, potrà farla anche questo blog.



La foto è stata scattata all'Alpe Veglia, avevo forse 8 o 9 anni, e quella volta eravamo tutti insieme. Indossavo un completo di jeans di Fiorucci di cui sono tutt'ora molto orgoglioso.

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