25 giugno 2020

Embrasse-moi! (Jacques Prévert)

C’était dans un quartier de la ville lumière 
Où il fait toujours noir où il n’y a jamais d’air 
Et l’hiver comme l’été là c’est toujours l’hiver 
Elle était dans l’escalier 
Lui à côté d’elle elle à côté de lui
C’était la nuit (...) 
Et elle lui disait 
Ici il fait noir 
Il n’y a pas d’air 
L’hiver comme l’été c’est toujours l’hiver 
Le soleil du bon dieu ne brill’ pas de notr’ côté 
Il a bien trop à faire dans les riches quartiers 
Serre-moi dans tes bras 
Embrasse-moi 
Embrasse-moi longtemps
Embrasse-moi 
Plus tard il sera trop tard 
Notre vie c’est maintenant 
Ici on crèv’ de tout 
De chaud et de froid 
On gèle on étouffe 
On n’a pas d’air 
Si tu cessais de m’embrasser 
Il me semble que j’mourais étouffée
T’as quinze ans j’en ai quinze 
A nous deux on a trente 
A trente ans on n’est plus des enfants 
On a bien l’âge de travailler 
On a bien celui de s’embrasser 
Plus tard il sera trop tard 
Notre vie c’est maintenant 
Embrasse-moi ! 

Jacques Prévert, 1935


07 giugno 2020

Kafka, la bambina e la bambola

A 40 anni Franz Kafka (1883-1924), che non si era mai sposato e non aveva figli, passeggiava per il parco di Berlino quando incontrò una bambina che piangeva perché aveva perso la sua bambola preferita. Lei e Kafka cercarono la bambola senza successo.
Kafka le disse di incontrarlo lì il giorno dopo e loro sarebbero tornati a cercarla.
Il giorno dopo, quando non avevano ancora trovato la bambola, Kafka diede alla bambina una lettera "scritta" dalla bambola che diceva: "Per favore non piangere. Ho fatto un viaggio per vedere il mondo. Ti scriverò delle mie avventure".
Così iniziò una storia che proseguì fino alla fine della vita di Kafka.
Durante i loro incontri Kafka leggeva le lettere della bambola accuratamente scritte con avventure e conversazioni che la bambina trovava adorabili.
Infine, Kafka le riportò la bambola (ne comprò una) che era tornata a Berlino.
"Non assomiglia affatto alla mia bambola", disse la bambina.
Kafka le consegnò un'altra lettera in cui la bambola scriveva: "i miei viaggi, mi hanno cambiato". la bambina abbracciò la nuova bambola e la portò tutta felice a casa.
Un anno dopo Kafka morì.
Molti anni dopo, la bambina oramai adulta trovò una letterina dentro la bambola. Nella minuscola lettera firmata da Kafka c‘era scritto:
"Tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l'amore tornerà in un altro modo".



Non so se sia vero, questo racconto, ma di certo sarebbe bello che lo fosse. Molte fonti lo citano, più o meno in questa forma, ma nessuna che ho trovato veramente autorevole. Poco importa.