E così anche questo Natale è passato, lasciandomi un sapore amaro in bocca che spero passi presto.
E mentre proseguo il mio cammino seguendo l'ombra di quel che resta dei miei desideri inesauditi, intravedo una speranza nel dubbio, che ancora talvolta mi tormenta come un timido tarlo, che qualcosa un giorno possa cambiare. Beate speranze.
Come diceva l'altro giorno una mia vecchia amica. "Il Natale serve: A chi è solo, per ricordargli che è solo; a chi è senza soldi, per ricordargli che è senza soldi; e a chi ha una famiglia del cazzo, per ricordargli che ha una famiglia del cazzo."
Proprio così.
29 dicembre 2012
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