sopra la terra esausta ed assopita,
incombe il peso d’una enorme assenza.
Ma dai grandi silenzi dell’inverno,
sopra la terra rispogliata e nuda,
infinita certezza si disserta.
Tutto perdemmo: fu sprecato il tempo
sì breve del fiorire, ma ora il cielo,
non più velato dalle foglie, immenso,
di luce inonda gli orizzonti, e nulla
fuorché il cielo è vivente sulla terra,
una più vera vita è in questa morte.
Lalla Romano (1906-2001)
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