Saluti a tutti dalla Riviera Francese...
29 dicembre 2006
26 dicembre 2006
24 dicembre 2006
21 dicembre 2006
20 dicembre 2006
Chiedo scusa a tutti i visitatori che hanno postato un commento negli ultimi 4 mesi
Evidentemente qualcosa nel reindirizzamento automatico dei messaggi alla mia casella di posta personale non ha funzionato e stasera mi sono arrivati di botto qualcosa come una quarantina di commenti da Agosto ad oggi.
Chiedo scusa in particolare a L. (http://stupiscimi.splinder.com/) e R. (http://www.onmyown.splinder.com/), che sono sempre più attente di me.
Ho dovuto attivare la moderazione dopo che uno o più spammer bastardi mi avevano impestato tutto il blog con i loro ricordini... 'fanculo.
Però tra i commenti ho ritrovato il contatto con il mio amico Paolone, compagno di maturità: l'ho chiamato al volo, era all'incirca dal '91 che non ci sentivamo. Sono felice. Unitevi a me.
Chiedo scusa in particolare a L. (http://stupiscimi.splinder.com/) e R. (http://www.onmyown.splinder.com/), che sono sempre più attente di me.
Ho dovuto attivare la moderazione dopo che uno o più spammer bastardi mi avevano impestato tutto il blog con i loro ricordini... 'fanculo.
Però tra i commenti ho ritrovato il contatto con il mio amico Paolone, compagno di maturità: l'ho chiamato al volo, era all'incirca dal '91 che non ci sentivamo. Sono felice. Unitevi a me.
19 dicembre 2006
Quando manca la cultura delle regole
QUANDO MANCA LA CULTURA DELLE REGOLE
di Marco Zingales, da Il Sole 24 Ore di Giovedì 14 Dicembre 2006
Nei raffronti internazionali sulla “misura in cui i cittadini hanno fiducia e rispetto delle regole” (quella che gli inglesi chiamano rule of law) l’Italia è solo al 48° posto, dopo Qatar, Cipro e Oman e appena siopra al Kuwait. È possibile che la nazione che si vanta di essere la patria del diritto sia diventata la tomba del rispetto della legge?
È difficile individuare un’unica causa di questo declino. Sicuramente i secoli di dominazioni e soprusi stranieri non hanno aiutato. Troppo spesso i Don Rodrigo di turno hanno trovato degli Azzeccagarbugli pronti a difendere i loro interessi a spese dei malcapitati Renzi. Siamo il paese dove i Pinocchi defraudati finiscono in prigione per aver denunciato la frode, mentre i gatti e le volpi godono, liberi, del frutto dei loro inganni.
Ma se questa triste tradizione era comprensibile in un paese terra di conquista straniera o in un neonato Stato unitario in cui solo il 2% più ricco della popolazione votava, è inaccettabile oggi, dopo sessant’anni di democrazia. È inaccettabile che le famose Authority, create peraltro con ritardo a difesa degli interessi dei cittadini, si pieghino al volere dei potenti come novelli Don Abbondio. Basta guardare come la Consob sia stata accomodante con Pirelli: esistono regole internazionali che richiedono alle società quotate di contabilizzare le proprie partecipazioni ai valori di mercato. Ma nel bilancio 2005 Pirelli riportava la partecipazione in Olimpia-Telecom ai ben più elevati valori d’acquisto. E invece di insistere su un’immediata svalutazione della partecipazione, la Consob si è accontentata di un parziale aggiustamento nel bilancio 2006. L’Antitrust non fa di meglio.[...]
Purtroppo lo stravolgimento della legge non è monopolio solo dei commissari per lo più nominati nella passata legislatura, quando l’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, era il più autentico interprete dell’uso della legge a fini personali. Ma è condiviso dall’attuale Esecutivo. Invece di farsi paladino del rispetto della legge a vantaggio dei deboli, il primo vero Governo di sinistra che il nostro Paese abbia mai conosciuto preferisce sovvertire ulteriormente le norme. Il pretesto è di aiutare gli afflitti, ma il fine, poi non tanto recondito, è di sostenere gli amici.
[Pensiamo, ad esempio,] ... all’indulto: votato con la scusa di alleggerire il problema carcerario, ha ulteriormente incrinato l’immagine della giustizia in Italia. Favorirà volpi come Tanzi e Fiorani, lasciando con un palmo di naso (se così si può dire) i Pinocchi risparmiatori. È la dimostrazione lampante che essere onesti in Italia non conviene, perché, a seconda dei punti di vista, o è un atto di eroismo o di stupidità. [...]
La mancanza di una cultura delle regole non è solo una questione di equità e giustizia sociale, ma anche un grosso problema economico. Un mercato senza regole si trasforma in una giungla, dove prevale il più forte. Senza il rispetto delle regole non ci può essere vera concorrenza, perché le imprese più grandi e politicamente influenti possono schiacciare qualsiasi competitore. Senza un quadro giuridico certo non c’è vera crescita economica, perché gli imprenditori hanno paura di avventurarsi in investimenti a lungo termine.
Non a caso, nei confronti internazionali sul grado di competitività (una misura complessiva delle condizioni che favoriscono lo sviluppo delle imprese) l’Italia è al 42° posto, sotto al Qatar e appena sopra all’India e al Kuwait. Ma come questi paesi dimostrano, non possiamo più giustificarci con la nostra storia. È arrivato il momento di cambiare. Ne va del futuro, non solo economico ma anche politico, del nostro paese.
di Marco Zingales, da Il Sole 24 Ore di Giovedì 14 Dicembre 2006
Nei raffronti internazionali sulla “misura in cui i cittadini hanno fiducia e rispetto delle regole” (quella che gli inglesi chiamano rule of law) l’Italia è solo al 48° posto, dopo Qatar, Cipro e Oman e appena siopra al Kuwait. È possibile che la nazione che si vanta di essere la patria del diritto sia diventata la tomba del rispetto della legge?
È difficile individuare un’unica causa di questo declino. Sicuramente i secoli di dominazioni e soprusi stranieri non hanno aiutato. Troppo spesso i Don Rodrigo di turno hanno trovato degli Azzeccagarbugli pronti a difendere i loro interessi a spese dei malcapitati Renzi. Siamo il paese dove i Pinocchi defraudati finiscono in prigione per aver denunciato la frode, mentre i gatti e le volpi godono, liberi, del frutto dei loro inganni.
Ma se questa triste tradizione era comprensibile in un paese terra di conquista straniera o in un neonato Stato unitario in cui solo il 2% più ricco della popolazione votava, è inaccettabile oggi, dopo sessant’anni di democrazia. È inaccettabile che le famose Authority, create peraltro con ritardo a difesa degli interessi dei cittadini, si pieghino al volere dei potenti come novelli Don Abbondio. Basta guardare come la Consob sia stata accomodante con Pirelli: esistono regole internazionali che richiedono alle società quotate di contabilizzare le proprie partecipazioni ai valori di mercato. Ma nel bilancio 2005 Pirelli riportava la partecipazione in Olimpia-Telecom ai ben più elevati valori d’acquisto. E invece di insistere su un’immediata svalutazione della partecipazione, la Consob si è accontentata di un parziale aggiustamento nel bilancio 2006. L’Antitrust non fa di meglio.[...]
Purtroppo lo stravolgimento della legge non è monopolio solo dei commissari per lo più nominati nella passata legislatura, quando l’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, era il più autentico interprete dell’uso della legge a fini personali. Ma è condiviso dall’attuale Esecutivo. Invece di farsi paladino del rispetto della legge a vantaggio dei deboli, il primo vero Governo di sinistra che il nostro Paese abbia mai conosciuto preferisce sovvertire ulteriormente le norme. Il pretesto è di aiutare gli afflitti, ma il fine, poi non tanto recondito, è di sostenere gli amici.
[Pensiamo, ad esempio,] ... all’indulto: votato con la scusa di alleggerire il problema carcerario, ha ulteriormente incrinato l’immagine della giustizia in Italia. Favorirà volpi come Tanzi e Fiorani, lasciando con un palmo di naso (se così si può dire) i Pinocchi risparmiatori. È la dimostrazione lampante che essere onesti in Italia non conviene, perché, a seconda dei punti di vista, o è un atto di eroismo o di stupidità. [...]
La mancanza di una cultura delle regole non è solo una questione di equità e giustizia sociale, ma anche un grosso problema economico. Un mercato senza regole si trasforma in una giungla, dove prevale il più forte. Senza il rispetto delle regole non ci può essere vera concorrenza, perché le imprese più grandi e politicamente influenti possono schiacciare qualsiasi competitore. Senza un quadro giuridico certo non c’è vera crescita economica, perché gli imprenditori hanno paura di avventurarsi in investimenti a lungo termine.
Non a caso, nei confronti internazionali sul grado di competitività (una misura complessiva delle condizioni che favoriscono lo sviluppo delle imprese) l’Italia è al 42° posto, sotto al Qatar e appena sopra all’India e al Kuwait. Ma come questi paesi dimostrano, non possiamo più giustificarci con la nostra storia. È arrivato il momento di cambiare. Ne va del futuro, non solo economico ma anche politico, del nostro paese.
18 dicembre 2006
Un weekendino mica male, dopo tutto...
Sabato, M. ha partecipato con successo al torneo di calcio, perdendo con molto onore 9 ad 8 ma segnando il suo primo goal in una competizione ufficiale (!) e parando anche un tiro difficilissimo! Bravo a lui! Nel pomeriggio, giro di shopping per regali di Natale vari.
E questo, invece, è G. vestito da pastorello alla recita scolastica Venerdì pomeriggio. Meraviglioso...
14 dicembre 2006
Dimenticavo gli ultimi scorci del weekendone...
13 dicembre 2006
Tempi duri, mancano perfino i minuti...
Però s'impone una sintesi del weekendone...
Giovedì 7 splendida giornata, abbiamo giocato lungamente in riva al mare a Mentone, fino al tramonto.
Venerdì 8 pioggia a secchiate, visita al Museo Oceanografico, un sacco di pesci, un po' di shopping, molto riposo.
Sabato 9 torna il sole, è appena un po' freschino... Jogging sul Cap Martin, giochi ai giardini degli olivi, pomeriggio un po' di shopping tra le bancarelle di Natale.
Domenica 10 splendida giornata di sole, giochi relax e un po' di riposo.
Che belli i weekendoni!
Giovedì 7 splendida giornata, abbiamo giocato lungamente in riva al mare a Mentone, fino al tramonto.
Venerdì 8 pioggia a secchiate, visita al Museo Oceanografico, un sacco di pesci, un po' di shopping, molto riposo.
Sabato 9 torna il sole, è appena un po' freschino... Jogging sul Cap Martin, giochi ai giardini degli olivi, pomeriggio un po' di shopping tra le bancarelle di Natale.
Domenica 10 splendida giornata di sole, giochi relax e un po' di riposo.
Che belli i weekendoni!
06 dicembre 2006
Domenica sera dalla Betta
Settimana difficile, questa. Breve (stasera si parte per il mare) e anche per questo densa (di impegni) peggio di un buco nero.
Ci tengo però a fissare un istante della serata di domenica, quando siamo finalmente riusciti a ritrovarci, dopo tanto tempo, a casa della Betta (mancava solo C, scoppiato).
Bella serata, davvero. Si è riso, si è mangiato (brava e non banale Betta), si è parlato. Siamo stati bene, sono sicuro di non essere stato il solo. Ho persino potuto mostrare le mie meravigliose mutande dei Magnifici Quattro. Eccole.
Ci tengo però a fissare un istante della serata di domenica, quando siamo finalmente riusciti a ritrovarci, dopo tanto tempo, a casa della Betta (mancava solo C, scoppiato).
Bella serata, davvero. Si è riso, si è mangiato (brava e non banale Betta), si è parlato. Siamo stati bene, sono sicuro di non essere stato il solo. Ho persino potuto mostrare le mie meravigliose mutande dei Magnifici Quattro. Eccole.
01 dicembre 2006
PER DIVENTARE GAY (Mines)
Cercavo una ragazza elastica e di razza
Per fare un po' di tricco tri
Non sono così ricco e incontro solo sante
Castissime bambine snob
Sto studiando sai per diventare gay
Per non cercare ancora quello che non mi dai
Sto studiando sai per diventare gay
E dire allegramente bambine mie goodbye, bye
Cercavo il grande amore e trovo solo sesso
Con le bugiarde del Gran bar
Cercavo un bell'amplesso e trovo il grande amore
Che mi sistema per un po'
Sto studiando sai per diventare gay
Ed essere felice anche se non ci sei
Sto studiando sai per diventare gay
E dire allegramente bambine mie goodbye, bye
Cercavo la mia musa ma vedo solo i musi
Di pecorelle sotto choc
Guardavo le sue curve fino a che le sue turbe
Mi resero un povero cocco
Sto studiando sai per diventare gay
per non fare la fine dei maschi amici miei
Sto studiando sai per diventare gay
E dire allegramente bambine mie goodbye, bye
Sembravi una introversa - e invece eri solo persa
Sembravi una innocente ma ti eri fatta il continente
Però ogni notte esco - perchè non ho mai smesso
Di cercare una donna che mi faccia ancora fesso
Ma sto studiando sai per diventare gay
E dire allegramente bambine mie goodbye, bye
Sto studiando sai per diventare gay...
Dagospia, 18 Ottobre 2006
Per fare un po' di tricco tri
Non sono così ricco e incontro solo sante
Castissime bambine snob
Sto studiando sai per diventare gay
Per non cercare ancora quello che non mi dai
Sto studiando sai per diventare gay
E dire allegramente bambine mie goodbye, bye
Cercavo il grande amore e trovo solo sesso
Con le bugiarde del Gran bar
Cercavo un bell'amplesso e trovo il grande amore
Che mi sistema per un po'
Sto studiando sai per diventare gay
Ed essere felice anche se non ci sei
Sto studiando sai per diventare gay
E dire allegramente bambine mie goodbye, bye
Cercavo la mia musa ma vedo solo i musi
Di pecorelle sotto choc
Guardavo le sue curve fino a che le sue turbe
Mi resero un povero cocco
Sto studiando sai per diventare gay
per non fare la fine dei maschi amici miei
Sto studiando sai per diventare gay
E dire allegramente bambine mie goodbye, bye
Sembravi una introversa - e invece eri solo persa
Sembravi una innocente ma ti eri fatta il continente
Però ogni notte esco - perchè non ho mai smesso
Di cercare una donna che mi faccia ancora fesso
Ma sto studiando sai per diventare gay
E dire allegramente bambine mie goodbye, bye
Sto studiando sai per diventare gay...
Dagospia, 18 Ottobre 2006
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