31 maggio 2006

Paris at night (Prévert)

Tre fiammiferi accesi uno ad uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo tra le braccia

29 maggio 2006

Sabato 27 - Claudel et Rodin: la rencontre de deux destins

Indimenticabile. Malgrado le ore d'auto necessarie a raggiungere Martigny.

Da brivido. (Qui sopra, Je suis belle, Rodin, 1866).

Tecnica perfetta e passione allo stato puro, spirito e materia con-fusi, carne e sangue ri-uniti, per sempre. (Qui sotto, La valse, Claudel, 1893).



24 maggio 2006

Les ombres (Prévert)

Stai lì
davanti a me
nella luce dell'amore
Ed io sto qui
davanti a te
nella musica della felicità
Ma la tua ombre
sulla parete
spia ogni attimo
dei miei giorni
e la mia ombra
fa lo stesso
e spia la tua libertà
Eppure ti amo
e tu mi ami
come s'ama il giorno la vita o l'estate
Ma come le ore che si susseguono
non suonano mai ad un tempo
le nostre due ombre s'inseguono
come due cani di una stessa madre
staccati dalla medesima catena
ma ostili entrambi all'amore
unicamente fedeli al padrone
alla padrona
e che aspettano pazientemente
ma tremanti d'angoscia
la separazione degli amanti
e che aspettano
che la nostra esistenza si concluda
e il nostro amore
e che gli buttino lì le nostre ossa
per prenderle
celarle e seppellirle
e seppellirsi anch'essi
sotto le ceneri del desiderio
fra le macerie del tempo.

22 maggio 2006

Altro fine settimana al mare...

...contro l'allergia non c'è niente di meglio. Questa volta siamo stati a Varazze, ridente località, e abbiamo anche incontrato il mio amico Beppe.

19 maggio 2006

i love you most (Cummings, 1958)

ti amo tanto(mio bel tesoro)

più di chiunque sulla terra e
mi piaci più d’ogni cosa nel cielo

-sole e canti ti fanno festa se vieni

anche se l’inverno è ovunque
con tanto silenzio
e tanto buio
niuno riesce davvero a indovinare

(solo la mia vita)la vera stagione-

e se ciò che si chiama mondo avesse
la fortuna di udire quei canti(o di scorgere
quel sole che si alza altissimo nel cuore
di qualcuno più che lieto ogni volta

che sei più vicino)tutti crederebbero
(tesoro mio bello)soltanto all’amore

17 maggio 2006

Jacques Prévert (1900-1977)

Jacques Prevert nasce nel 1900 a Neuilly-sur-Seine, cittadina del dipartimento della Seine, da padre bretone e da madre originaria dell'Alvernia, in un ambiente piccolo borghese e molto devoto. In Bretagna trascorre diversi anni della sua infanzia e le tradizioni popolari bretoni eserciteranno sulla sua opera una grande influenza.


Prévert si dimostra fin dalla sua più giovane età amante della lettura e dello spettacolo. A 15 anni, dopo aver frequentato le scuole a Parigi e ottenuta la certificazione di studi, inizia a guadagnarsi da vivere intraprendendo piccoli lavori.
Nel 1920, inizia il servizio militare e raggiunge il suo reggimento prima a Lunéville, dove conosce "Roro", un ragazzo di Orléans e il pittore dadà Yves Tanguy (che sarà inviato poco dopo in Tunisia) e con essi forma un affiatato trio. Con i gradi di caporale, parte quindi per Bisanzio (che stava per cambiare il suo secondo nome (Costantinopoli) in Istanbul), dove fa propaganda antimilitare.
Di ritorno a Parigi nel 1922, Jacques si stabilirà con i suoi due amici artisti e col fratello Pierre, regista, al 54 di Rue del Château a Montparnasse che sarà presto il punto di riunione del movimento surrealista al quale partecipano, tra gli altri, Robert Desnos, Raymond Queneau e André Breton, con il quale Prévert manterrà sempre ottimi rapporti.
I suoi primi testi risalgono al 1930 quando il poeta pubblica sulla rivista "Bifur" Souvenirs de famille ou l'ange gardechiourme (Ricordi di famiglia ossia l'Angelo aguzzino).
L'anno seguente sulla rivista "Commerce", dove lavora Giuseppe Ungaretti come redattore, esce il Tentative de description d'un diner de têtes à Paris-France (Tentativo di descrizione di un banchetto a Parigi, Francia) e recita in un film di Marc Allégret, Pomme de terre.
Tra il 1932 e il 1936 Prévert svolge un'intensa attività teatrale, lavorando con la compagnia "Gruppo d'Ottobre", che intende promuovere un "teatro sociale".
Nello stesso periodo inizia le sue collaborazioni cinematografiche producendo le sceneggiature di alcuni dei vertici poetici del cinema francese. Scrive, tra gli altri, i testi e la sceneggiatura di L'affaire est dans le sac, diretto dal fratello Pierre e nel 1935 Le crime de Monsieur Lange di Jean Renoir. Scrive, inoltre, i testi delle sue prime canzoni che, musicate da Joseph Kosma, verranno interpretate da famosi cantanti come Juliette Greco e Yves Montand.
Nel 1937 ritorna al cinema collaborando con Marcel Carné e scrive per il regista il copione di Drōle de drame (Lo strano dramma del Dr. Molineaux) e nel 1938, dopo un soggiorno di un anno negli Stati Uniti a Hollywood, il soggetto del celebre film Quai des brumes (Porto delle nebbie), interpretato da Jean Gabin, Michèle Morgan, Pierre Brasseur, Michel Simon.
Negli anni che vanno dal 1939 al 1945 egli continua la sua attività di soggettista e sceneggiatore. Di questi anni è il capolavoro uscito dalla collaborazione Prévert- Carné, Les enfants du paradis (Gli amanti perduti).
Nel 1944 escono, su "Les Cahiers d'Art", Promenade de Picasso e Lanterne magique de Picasso. Nel frattempo il poeta, dimesso dall'esercito nel 1939, aveva lasciato Parigi per trasferirsi a sud a la Tourette-de-lupe: farà ritorno a Parigi nel 1945, a guerra terminata. Tra gli anni 1945 e 1947 Prévert riprende la sua attività teatrale con la rappresentazione di un balletto al quale collabora anche Pablo Picasso.
Escono intanto due raccolte di poesie, "Histoires" e la celebre "Paroles", che avrà un enorme successo. Nel frattempo, lavora alla sceneggiatura di molti film, scrive numerosi testi per bambini che, realizzati dal fratello Pierre, verranno rappresentati in televisione. Nel 1947 sposa Janine Tricotet, da cui ha già avuto una figlia, Michèle.
Nel 1948, cade da una finestra degli uffici della Radio e precipita sul marciapiede degli Champs-Elysées, rimanendo in coma per diverse settimane. Ripresosi si trasferisce con la moglie e la figlia a Saint-Paul de Vence, dove rimane fino al 1951.
Scrive nel frattempo nuovi soggetti per il cinema e pubblica una nuova edizione del suo best-seller "Paroles".
Nel 1955 ritorna definitivamente a Parigi, pubblica una nuova raccolta di poesie, La pluie et le beau temps, e si dedica ad una nuova attività artistica, quella dei collages, che esporrà nel 1957 alla galleria Maeght a Saint-Paul de Vence.
Nel 1956 il poeta pubblica il volume Mirò con G. Ribemont-Dessaignes, con delle riproduzioni di opere di Mirò.
Nel 1963 pubblica un nuovo volume di poesie, Histoires, et d'autres histoires.
Nel 1966 esce l'opera Fatras, con 57 suoi collages.
Negli anni successivi si stabilisce nella sua dimora di Omonville-la-Petite, nel dipartimento della Manche, ma colpito da grave malattia conduce vita ritirata ricevendo solamente alcuni dei suoi più cari amici, come Yves Montand, Juliette Greco, Raymond Queneau, il regista Joseph Losey, l'attore Serge Reggiani e pochi altri.
L'11 aprile 1977 Prévert muore a Omonville-la-Petite, di cancro al polmone.


Una pillola di poetica

La poesia di Prévert è una poesia scritta per essere detta e quindi più parlata che scritta, fatta per entrare a far parte della nostra vita.

Da Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Jacques_Prévert)

16 maggio 2006

Weekend al mare, senza allergia

Al mare si sta tutti meglio, ma soprattutto gli allergici, che in questa stagione in Pianura Padana se la vedono proprio grigia.
E allora... tutti al mare!


12 maggio 2006

Sables mouvants (Prévert)

Sabbie mobili

Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano già si è ritirato il mare
E tu
Come alga dolcemente accarezzata dal vento
Nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando

Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano già si è ritirato il mare
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde sono rimaste

Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per annegarmi.


E' stata una settimana un po' complicata...

...di sicuro andrà meglio la prossima. Nel frattempo ci aspetta un weekend al mare, sperando che il tempo regga.

08 maggio 2006

Un altro weekend piuttosto pienotto...

Sabato mattina abbiamo costruito una città di Wild West, con tutti i personaggi della savana.

Sabato pomeriggio, visita al Safari Park di Varallo Pombia.

Domenica pomeriggio siamo andati al cinema: l'Era Glaciale 2.

E non è tutto: M. ha perso i primi due dentini davanti, in basso! Per fortuna il topino stamattina gli ha fatto trovare un po' di soldini, in cambio...



05 maggio 2006

Quest'oggi è il compleanno di G.

Stamattina, primo regalo. Costume da cowboy, comprensivo di gilet, sovrabraghe e fularino salvacollo. Mooolto bello: indossato per andare all'asilo.





















Oggi pomeriggio, grande festa con torme di amichetti urlanti.

03 maggio 2006

LA SIRENA E IL DOGANIERE (Frammenti) - Garcia Lorca

LA SIRENA E IL DOGANIERE (Frammenti)

Il paesaggio scaleno di spuma e di olivi

ritaglia i suoi profili nella durezza celeste.

Profonda luce senza una grinza di nebbia si stira,

come una schiena rosa di un bagnante ignudo.

Ali di piuma e lino, navi aprono e galli.

Delfini in fila giocano a ponti rotti.

La luna della sera si distacca rotonda

e la casta collina offre rumori e balsami.

Sulla riva dell’acqua cantano i marinai,

canzoni di bambù e ritornelli di neve.

Errati planisferi rilucono nei loro occhi,

un Equatore senza fuoco e una Cina senz’aria.

Cornette di rame configgono i loro spilloni

nella mela rosa del cielo remoto…

Cornette di rame che i doganieri

intonano nella battaglia contro il mare e le sue genti.

La notte mascherata con una pelle di mulo

arriva dando spintoni alle barche latine.

La sembianza della grazia rimane piena d’ombra

e il mare perde pudore o virtù dorate.

O muse danzatrici, teneri rosei piedi

in belle trinità sull’erba morbida.

Le mie offerte accogliete dando all’aria delle cime

nove canti diversi e una sola parola.

Dai “Poemas sueltos”

02 maggio 2006

Un messaggio per Anna
















Cara Anna,

io non ti ho conosciuto ma penso che i bimbi non dovrebbero volare in cielo troppo presto.
Spero che giochi con Tommaso.
Quando sarà il tuo compleanno ti manderemo anche noi delle lettere in cielo con i palloncini.
Ciao

Martino & Giacomo

Nessun figlio dovrebbe spegnersi prima dei propri genitori

Quando vedo i miei bimbi crescere riesco ad essere nello stesso tempo felice e terrorizzato. È bello vederli diventare grandi, più consapevoli ed autonomi: ma nello stesso tempo mi spaventa l’idea che si allontanino definitivamente da me, dalle mie braccia che li sollevano, dalle mie labbra che li baciano, dai miei occhi. Eppure è chiaro fin da subito che questo è il loro destino e che tutt’al più il tuo ruolo deve essere quello di metterli in condizione di spiccare il proprio volo, di trovare la propria strada nella vita. Difficile mestiere, quello di genitore, che ha nel successo della separazione contestualmente la più grande vittoria e il più muto dei dolori.
E non è ancora tutto: a volte il destino può riservarti il peggio. Una malattia o un incidente: la morte. Non ci sono parole, non c'è spiegazione. Solo strazio e muto dolore.

Ciao A.